LA FESTA DI SANTA LUCIA A SIRACUSA

L'origine e il significato della celebrazione della Santa di Siracusa

A Siracusa, la devozione per Santa Lucia, patrona della città e simbolo di fede e speranza, è un legame profondo che attraversa i secoli.

Ogni anno, a dicembre e a maggio, la città si raccoglie per ricordare due momenti fondamentali della sua storia: il martirio della giovane Lucia, avvenuto il 13 dicembre del 304 d.C., e il miracolo del 1646, quando, durante una terribile carestia, l’arrivo improvviso di navi cariche di grano e legumi salvò la popolazione dalla fame.

La festa di dicembre di Santa Lucia

il martirio e la processione della patrona

La Festa grande di Santa Lucia si apre ogni 13 dicembre, giorno del suo martirio.

Dalla Cattedrale di Siracusa, nella scenografica cornice di Piazza Duomo, parte la solenne processione del simulacro d’argento, un capolavoro del Settecento portato a spalla dai portatori con il tipico berretto verde, colore legato alla santa.

Il corteo attraversa le vie barocche di Ortigia, tra preghiere, canti e applausi, diretto verso la Chiesa e Santuario di Santa Lucia al Sepolcro, nel quartiere della Borgata. È qui che, secondo la tradizione, Lucia subì il martirio e venne sepolta, all’interno della catacomba che porta il suo nome.

Durante il percorso, balconi decorati con drappi verdi o rossi e luci accese accolgono il passaggio della patrona, mentre l’urlo collettivo “Sarausana jè!” si alza da ogni angolo della folla, espressione di identità e orgoglio cittadino.

Molti devoti partecipano scalzi, in segno di fede o per un voto personale. Dopo otto giorni di celebrazioni, il simulacro rientra in Cattedrale con la suggestiva cerimonia della chiusura della teca, momento di profondo silenzio e commozione in cui la città saluta la sua santa fino alla prossima festa.

LA FESTA DI MAGGIO DI SANTA LUCIA

il miracolo della carestia e la tradizione della cuccìa

La seconda festa dedicata a Lucia si celebra a maggio ed è conosciuta come la “Festa delle Quaglie”.

Ricorda il miracolo del 1646, quando, in un periodo di grande carestia, giunsero in porto navi cariche di grano e legumi, annunciate da stormi di quaglie: un evento interpretato come segno di intercessione della santa e di salvezza per il popolo siracusano.

Da allora, il simbolo del miracolo si rinnova ogni anno. Durante la processione di maggio, al passaggio del simulacro, vengono liberate colombe bianche davanti al Giardino del Palazzo Arcivescovile, gesto che simboleggia la pace e la gratitudine.

In questa occasione, il simulacro argenteo lascia nuovamente la Cattedrale e rimane per otto giorni nella Chiesa di Santa Lucia alla Badia, accolto da preghiere, musica e applausi dei fedeli.

La festa di maggio è più breve ma altrettanto sentita: un momento di gioia e di memoria collettiva che riporta la città al cuore delle sue origini e rinnova il legame tra la comunità e la sua patrona.

Una tradizione che unisce la città

Le feste di Santa Lucia non sono solo celebrazioni religiose, ma veri e propri riti identitari per i siracusani.

Tra il suono delle campane, i passi dei devoti scalzi e il grido “Sarausana jè!”, Siracusa rinnova ogni anno la propria fedeltà alla giovane martire che, da secoli, continua a illuminare la città con la sua storia e la sua luce.

DETTAGLI DELLA FESTA

FESTA DEL 13 DICEMBRE
Processione dalla Cattedrale di Siracusa alla Basilica di Santa Lucia al Sepolcro (Siracusa)

FESTA DI MAGGIO  
Processione in Ortigia prima e seconda domenica di Maggio

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